Tommaso Daniels

Pubblicato il: 15/02/2024
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Il Giappone migliora le normative crittografiche per combattere le frodi e proteggere gli utenti
By Pubblicato il: 15/02/2024

Il principale organo di vigilanza finanziaria del Giappone ha avanzato suggerimenti per salvaguardare i consumatori dai trasferimenti illegali di fondi verso piattaforme di valuta digitale.

La Financial Services Agency (FSA) evidenzia la persistente alta frequenza di transazioni di truffa all'interno della nazione, che coinvolgono prevalentemente risorse digitali. La FSA propone una serie di strategie volte a proteggere i consumatori da transazioni non autorizzate. Nello specifico, si prevede che queste strategie sconvolgeranno in modo significativo il panorama del trading peer-to-peer (P2P).

Di conseguenza, la FSA, insieme alla National Policing Agency (NPA), esorta gli istituti finanziari a “migliorare le loro misure di protezione dei clienti”. Per raggiungere questo obiettivo, la FSA e l’NPA stanno sostenendo una serie di azioni cruciali. Tra queste c’è una direttiva affinché le banche intensifichino la sorveglianza sui trasferimenti sospetti ai servizi che si occupano di scambi di criptovalute.

Il documento, nel suo Forma giapponese, utilizza il termine "rifiutare", chiarendo che tale congelamento dei trasferimenti dovrebbe riguardare sia i conti personali che quelli aziendali.
Gli utenti della piattaforma P2P sono consapevoli che i meccanismi di transazione richiedono nomi diversi per il mittente e il destinatario nei punti di transazione in valuta fiat e digitale. Pertanto, se le banche giapponesi bloccassero i trasferimenti dal conto bancario di un individuo al portafoglio digitale di un altro, ciò potrebbe avere un impatto significativo sul settore del commercio P2P.

Il Giappone è riconosciuto per la sua meticolosa regolamentazione delle risorse digitali, garantendo una rigorosa aderenza a un contesto normativo in continua evoluzione. Uno sviluppo recente degno di nota è la riforma fiscale prevista per il 2024. A partire dal 1° aprile 2024, le aziende giapponesi saranno esentate dal pagamento delle tasse sui “profitti non realizzati” derivanti dalle partecipazioni in criptovalute.

In precedenza, nel giugno 2023, le normative locali erano state modificate per esentare gli emittenti di token da un'imposta del 30% sugli utili non realizzati derivanti dalle monete emesse e trattenute.

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