
La People's Bank of China (PBOC), la banca centrale della nazione, ha sottolineato gli sforzi globali per regolamentare gli asset digitali nel suo Financial Stability Report del 2024, pubblicato il 27 dicembre. Il rapporto ha inoltre evidenziato le iniziative di Hong Kong per affermarsi come leader nella regolamentazione degli asset digitali con il suo regime di licenze.
Tendenze nella regolamentazione globale delle risorse digitali
Nel rapporto, la PBOC ha dettagliato gli sviluppi normativi globali, notando che 51 giurisdizioni hanno implementato divieti o restrizioni sulle attività digitali. La banca centrale ha evidenziato innovazioni normative, tra cui adeguamenti alle leggi esistenti in paesi come la Svizzera e il Regno Unito, insieme al Regolamento completo sui mercati delle criptovalute (MiCAR) dell'Unione Europea.
Il rapporto ha fatto riferimento alla posizione rigorosa della Cina. Da settembre 2021, la PBOC, insieme ad altri nove regolatori cinesi, ha imposto un divieto di trading di asset digitali tramite la "Notice on Further Preventing and Managing the Risks of Crypto Trading No. 237". La direttiva ha dichiarato illegali gli asset digitali per il trading, con i trasgressori che rischiano sanzioni amministrative o penali. Le restrizioni si sono estese fino a vietare alle piattaforme estere di fornire servizi online ai residenti cinesi.
L'approccio progressista di Hong Kong
In contrasto con il divieto della Cina continentale, il quadro normativo di Hong Kong ha abbracciato gli asset digitali. A giugno 2023, la regione ha lanciato un regime di licenze per le piattaforme di trading di asset digitali, consentendo il trading al dettaglio in condizioni regolamentate. Questa iniziativa posiziona Hong Kong come un potenziale hub globale per le criptovalute.
Ad agosto 2024, il Consiglio legislativo di Hong Kong ha segnalato il suo impegno a promuovere la legislazione sulle risorse digitali, con il membro del Consiglio David Chiu che ha annunciato piani per migliorare la regolamentazione entro 18 mesi. Le principali priorità includono la supervisione delle stablecoin e la conduzione di test sandbox per perfezionare i quadri normativi.
I principali istituti finanziari che operano a Hong Kong, come HSBC e Standard Chartered Bank, sono ora tenuti a monitorare le transazioni relative ad asset digitali nell'ambito dei loro normali processi di conformità.
Coordinamento internazionale sulla regolamentazione delle risorse digitali
La PBOC ha sottolineato l'importanza di un approccio normativo internazionale unificato, in linea con le raccomandazioni del Financial Stability Board (FSB). Nel suo quadro di luglio 2023, l'FSB ha sostenuto una supervisione più forte delle attività crittografiche, citando i rischi posti dalla crescente adozione di criptovalute nei pagamenti e negli investimenti al dettaglio.
"Sebbene le connessioni tra criptovalute e istituzioni finanziarie di importanza sistemica rimangano limitate, la crescente adozione in alcune economie pone potenziali rischi", ha affermato la PBOC.
Mentre la Cina mantiene la sua posizione cauta sulle risorse digitali, le politiche progressiste di Hong Kong esemplificano un duplice approccio per orientarsi nel panorama delle criptovalute in rapida evoluzione.