
In una mossa epocale destinata a rimodellare il panorama finanziario degli Emirati Arabi Uniti, tre delle istituzioni più potenti di Abu Dhabi hanno annunciato l'intenzione di lanciare una stablecoin ancorata al dirham, in attesa dell'approvazione normativa.
Il fondo sovrano ADQ, la più grande banca del Paese, First Abu Dhabi Bank (FAB), e il conglomerato in espansione International Holding Company (IHC) hanno stretto una partnership strategica per il lancio della stablecoin. Secondo una dichiarazione congiunta rilasciata il 28 aprile, la stablecoin sarà interamente garantita dal dirham emiratino e regolamentata dalla Banca Centrale degli Emirati Arabi Uniti.
Questa iniziativa mira a posizionare gli Emirati Arabi Uniti come leader globale nell'innovazione blockchain, rafforzando al contempo la propria infrastruttura finanziaria digitale, ha dichiarato ADQ. La stablecoin, se approvata, verrà implementata sulla blockchain ADI, sviluppata dalla Fondazione ADI, un'organizzazione no-profit impegnata a promuovere l'adozione della blockchain tra istituzioni finanziarie consolidate e governi.
Fondata nel 2018, ADQ si concentra su investimenti in infrastrutture critiche e catene di approvvigionamento globali. IHC, con una valutazione di oltre 243 miliardi di dollari, è tra le maggiori società di investimento degli Emirati Arabi Uniti e mantiene stretti legami con la famiglia reale di Abu Dhabi. FAB, nata dalla fusione nel 2017 tra First Gulf Bank e National Bank of Abu Dhabi, rappresenta la più grande entità bancaria del Paese.
La stablecoin proposta non servirà solo a scopi finanziari tradizionali, ma consentirà anche applicazioni avanzate come le transazioni machine-to-machine e l'integrazione dell'intelligenza artificiale.
L'annuncio arriva in un contesto di crescente interesse globale per le stablecoin non ancorate al dollaro statunitense. La capitalizzazione di mercato totale delle stablecoin ancorate al dollaro statunitense ha superato i 230 miliardi di dollari ad aprile, registrando una crescita del 54% su base annua, con Tether (USDT) e USD Coin (USDC) che controllano quasi il 90% del settore.
Altre nazioni stanno valutando iniziative proprie. In Russia, il Ministero delle Finanze ha proposto una stablecoin nazionale a seguito delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti che hanno colpito i wallet legati all'exchange russo Garantex. Nonostante questi sforzi, un recente rapporto di Citigroup prevede che la maggior parte del mercato delle stablecoin continuerà a essere dominato dal dollaro statunitense, con la maggior parte degli sforzi non statunitensi concentrati sulle valute digitali nazionali o delle banche centrali (CBDC).
Il nuovo progetto di stablecoin di Abu Dhabi potrebbe segnare un passo fondamentale nella diversificazione del panorama globale delle stablecoin, affermando potenzialmente gli Emirati Arabi Uniti come un polo di innovazione blockchain.